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giovedì, Novembre 13, 2025

Nino Oddo sull’amministrazione della città di Trapani: “Un trend negativo che non lascia intravedere la luce”

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“Negli ultimi mesi mi sono molto raramente espresso sulle vicende politiche locali. Un po’ perchè assorbito dai miei ruoli di partito regionali e nazionali, ma anche perchè l’immagine dell’anti Tranchida per antonomasia, dopo tanti anni, mi stava stancando. Però siamo a metà legislatura e un giudizio sulle amministrazioni di Trapani/Erice si impone. Credo di potere affermare senza temere di essere smentito che il trend negativo dalle nostre parti prosegue senza interruzioni. Spesso chi ci governa, a tutti i livelli, si rifugia nell’attribuire parte delle proprie responsabilità all’eredità ricevuta dai predecessori. Qui da noi non è possibile oggettivamente. Tranchida e i suoi governano ininterrottamente Erice dal 2006, Trapani da 7 anni, senza contare il precedente decennio valdericino. Nessuno dei problemi di fondo è stato risolto, anzi alcune questioni si sono incancrenite. Ad Erice, antica meta turistica di prestigio e sede di eventi di interesse nazionale, ormai ci si è ridotti ad una presenza mordi e fuggi, senza nessun nuovo investimento nel settore ricettivo di privati, anzi con la chiusura di alcune realtà storiche. Del resto il decremento della popolazione in vetta prosegue, lasciando prevedere un’estinzione di fatto della popolazione residente nei prossimi anni. A valle la ridicola divisione in trapanesi e in esiliati nella frazione di Casa Santa prosegue e anzi si è sommata all’ulteriore depauperamento della popolazione del capoluogo per la nascita del neo comune di Misiliscemi. Un qualche segnale positivo si registra nella zona portuale, ma è riconducibile all’ottima gestione di Pasqualino Monti, non certo al comune. Anche nel campo dello sport viviamo una fase di vivace ripresa, che addirittura ci vede in corsa per lo scudetto nel basket. Ma anche qui è farina di un imprenditore romano, a cui si deve peraltro la ristrutturazione degli impianti sportivi che questa amministrazione aveva ereditato. Altre due oasi felici erano il Luglio Musicale e la funierice. Ma Giacomino e c. ne hanno distrutto il management, con strascichi giudiziari in corso, in quanto non sufficientemente omologati sul piano politico. Si traccheggia periodicamente fra assessorati, sottogoverni e consulenze varie distribuite fra i comuni per tenere in piedi le maggioranze che consentono al duo Tranchida/Toscano di vivacchiare. Trapani inoltre è passata dalle alluvioni decennali a quelle settimanali. Qui, non potendo attribuire la colpa alle amministrazioni precedenti per i motivi addotti, il sindaco se l’è presa con gli imprenditori, nella fattispecie con Andrea Bulgarella, reo di avere costruito sui canali. Attendiamo con ansia che il tribunale di Trapani chiarisca questa vicenda. Per il resto tutto quello che è stato realizzato o si è almeno annunciato oltre l’ordinaria amministrazione è stato oggetto di critiche e disappunto da parte di una cittadinanza, che per la verità appare rassegnata. Mi riferisco ai percorsi tattili, già distrutti, sulla via Fardella, alla pista ciclabile e all’eventuale sottopasso sulla via Marsala. In definitiva, Giacomino lascerà in eredità una città senza futuro e senza nessuna prospettiva reale di sviluppo, pur avendo avuto tutto il tempo per dispiegare un eventuale progetto di rilancio. I giovani continuano ad andare via, i turisti vengono ancora, ma grazie alla Ryanair e ai ritorni di immagine post America’s Cup che sono stati farina del sacco di bel altri politici. Trapani si è ormai rassegnata ad essere forse l’unico capoluogo d’Italia privo di un teatro pubblico degno di questo nome e rimane agli ultimi posti come aree verdi e più complessivamente come qualità della vita. Sono stato troppo duro? Forse. Ma se il mio “amico Giacomino” ha stabilito alle ultime comunali il record mondiale di voto disgiunto negativo e per essere rieletto è stato costretto, unico caso in Italia, a mettere in piedi una giunta Pd-Lega, qualcosa vorrà significare…”

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