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sabato, Luglio 27, 2024

“Cinquanta sfumature di grigio”: freddo e sterile come un grigio attico elegante

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Giulia1di Giulia Mancinelli
Ogni film ha la sua storia da raccontare, i suoi intrighi da svelare, la sua morale da farci apprendere. Parlando di cinematografia, in generale possiamo affermare che ogni film che ci viene proposto deve avere, come minimo, questi tre requisiti per dare un senso logico alla storia che viene narrata e soprattutto per essere apprezzato dal pubblico divoratore vorace di storie raccontate su schermo. Personalmente non posso affermare di essere una grande esperta nel campo cinematografico, ma posso attestare che sono perfettamente in grado di distinguere un buon film, con un ottima trama, una buona sceneggiatura, una magnifica fotografia e con attori eccelsi, da un film mediocre e banale in ogni sua espressione. Molti dei film che vendiamo, non sono storie create ex novo dalla fantasia dei registi, molto speso infatti accade che queste pellicole siano tratte da libri che, nel corso degli anni, sono diventati i cosi detti best sellers. A tal proposito, vorrei proprio parlare di questa tipologia di film e in particolare vorrei parlare di un best sellers, diventato tale nel giro di pochissimi anni e molto conosciuto in tutto globo. Scritto da E.L.James, una casalinga americana a mio parere parecchio annoiata e stufa della sua vita monotona, il suddetto libro si intitola Cinquanta sfumature di grigio. Per tutti coloro, ormai credo molto pochi considerando il successo planetario che ha avuto, che ancora non conoscessero questa storia, posso accennarvi che si tratta di una trilogia amorosa, se così può essere definita, che parla della storia di una giovane studentessa americana di nome Anastasia Steele, graziosa e ingenua che incontra un certo Christian Grey, giovane imprenditore miliardario. E da qui parte la tipica storiella adolescenziale, i due si accorgono di essere attratti irresistibilmente l’uno dall’altra, con l’estrema consapevolezza che però il loro rapporto non avrà mai un futuro, a causa della differenza di ceto sociale, fino al giorno in cui Grey non compare improvvisamente nel negozio dove lei lavora e la invita ad uscire con lui. Amore a prima vista, scintille e fuochi d’artificio, una storia d’amore semplice penserete, ma non è cosi. Volete sapere come questo semplice romanzo sia diventato famoso e di successo? L ingrediente segreto è il sesso e non il sesso adolescenziale che siamo tenuti a pensare leggendo una trama del genere. La scrittrice parla di sadomaso, descritto in ogni singolo particolare e con minuzia estrema. Ormai si diventa famosi con poco. Nonostante tutto il romanzo ha avuto successo ed è stato acclamato ed applaudito talmente tanto che il regista Sam Taylor-Johnson, ha girato un pellicola basandosi su questa storia. In Italia il film è uscito il 12 del corrente mese, ed ha riempito le sale sin dal primo giorno della sua uscita, con uomini, donne, ed adolescenti. Ma la notizia che sconvolge di più a mio parere, è che i biglietti per il suddetto film, sono stati venduti in pre vendita almeno un mese prima della sua uscita e che, udite udite, il film rimarrà nelle sale cinematografiche almeno per venti giorni. Un boom colossale per i botteghini italiani e non solo. Ma fortunatamente, non tutti pensano che questo film, ormai colossal, sia un una pellicola degna di nota e di acclamazione. Un giornalista del New Yorker, Anthony Lane non che critico cinematografico, ha esordito affermando che «Nessun lettore, per quanto generoso, può aprire “Cinquanta sfumature di grigio”, leggere alcuni paragrafi e concludere che sia stato scritto nella lingua madre dell’autore». Continuando nella lettura del suo articolo, si può constatare che il critico non salva nulla né del film né del libro, che è stato un successo di vendite mondiale. A proposito del numero di copie vendute, Lane commenta: «Se le stime sono corrette, “Cinquanta sfumature di grigio” è stato acquistato da più di cento milioni di persone, di cui venti credevano si trattasse di un catalogo di pittura». E come dargli torto, io personalmente ho letto il primo libro e visto il film e posso asserire che il libro è scritto male e il film è ancora peggio. Non sarò sicuramente un critico cinematografico e sicuramente avrò pochissimo testo in proposito, ma sento di dover dire la mia, non è il grande film o il grande romanzo del secolo come viene considerato.
Che posso dire, non è un libro che consiglio come lettura spassionata o un film da vedere assolutamente, ma se la curiosità ha la meglio su di voi di sicuro io sono nessuno per imporvi di non farlo. Personalmente preferisco seguire, in questo caso e come sempre ho fatto, il consiglio del buon vecchio Schopenhauer: “L’arte di non leggere è molto importante. Essa consiste nel non prendere in mano quello che di volta in volta il vasto pubblico sta leggendo, come per esempio libelli politici e letterari, romanzi, poesie e simili cose, che fanno chiasso appunto in quel dato momento e raggiungono perfino parecchie edizioni nel loro primo e ultimo anno di vita.” Da “L’arte di insultare” 

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