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martedì, Marzo 19, 2024

Giovanni Falcone, in ricordo di un uomo eccezionale

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2giovanni-falcone-e1590218224823Non sarà mai abbastanza ricordare Giovanni Falcone. Si è raccontato della sua morte e della sua lotta alla mafia e lo strumento che riteneva più utile per combatterla, la Direzione Nazionale Antimafia. Si avvicina l’anniversario della sua morte e tutti i media lo ricordano. Si prende in prestito il pensiero della moglie di un uomo della scorta morto il 23 maggio 1992, la signora Montinaro: “In questi anni la società civile è cresciuta esponenzialmente, le istituzioni pochissimo”. Le istituzioni, la magistratura e la politica quando Falcone era in vita, bocciarono la sua candidatura a capo dell’ufficio istruzione di Palermo, quando Caponnetto si dimise , scegliendo Meli che “smontò ” il pool Antimafia come procuratore capo della repubblica di Palermo, scegliendo Giammanco come membro del CSM, come procuratore della DNA. Memorabile una trasmissione con la staffetta TV tra Samarcanda, condotta da Michele Santoro ed il Maurizio Costanzo Show, in commemorazione dell’imprenditore Libero Grassi assassinato dalla mafia. Da Costanzo tra gli ospiti c’era Falcone , tra le persone del pubblico al teatro Biondo di Palermo che lo accusò d’infangare la Sicilia c’era un rampante Totò Cuffaro. Tra gli ospiti, Alfredo Galasso che gli contestò di avere abbandonato il pool per un ruolo politico, Leoluca Orlando che insistette perché facesse emergere i rapporti mafia-Stato e che Falcone basasse le sue indagini solo su documenti fattuali. Allora, assistendo alla trasmissione, qualcuno si chiese e si contarono in 20 milioni i telespettatori: ma un magistrato su quale elementi deve lavorare? L’allora ministro della giustizia Claudio Martelli lo aveva voluto a Roma, a capo del dipartimento degli affari penali, fu in quell’incarico che Falcone creò la DNA. Con la sua morte e quella di Borsellino, iniziò la stagione stragista della mafia.     Vittorio Alfieri

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