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venerdì, Dicembre 13, 2024

Quando la percezione fa la differenza

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2percezione01La percezione. È il processo psichico che opera il sunto delle informazioni dei sensi in un pensiero dotato di significato. Le teorie al suo studio variano a seconda delle tesi e dei momenti storici. I principali ambiti che se ne occuparono furono la psicologia, la medicina e la filosofia. In psicologia nel 20° secolo con lo sviluppo e il consolidamento della Gestalt, il centro dell’indagine sui processi percettivi passa dalla precedente concezione elementaristica ad essa come risultato di un’interazione e una globale organizzazione di varie componenti. Poi negli anni 70 si affermò la disciplina del cognitivismo. La pandemia ha frantumato una certezza, qualora persistesse, cioè che la medicina sia una scienza esatta. Infatti è nata una dicotomia accesa tra quella da laboratorio e la clinica. La seconda opera sul campo, agisce valutando i sintomi non le percezioni. A maggior ragione quella da laboratorio che valuta le prove scientifiche, anche se a volte si affida ad intuizioni, sensazioni dei ricercatori, ovviamente queste devono essere confermate dai test sperimentali.  Fu una percezione della dottoressa -anestesista- Annalisa Malara che diagnosticò la Sars Cov2 al paziente uno di Codogno,  dichiarò:<<Sono andata oltre la prassi e ho cercato l’impossibile, l’obbedienza alle regole mediche è tra le cause che hanno permesso a questo virus di girare indisturbato per settimane, quando un malato non risponde alle cure normali, all’università mi hanno insegnato a non ignorare l’ipotesi peggiore. Mattia si è presentato con una polmonite leggera, ma resistente ad ogni terapia nota. Il tampone non fu immediato e ho dovuto chiedere l’autorizzazione all’azienda sanitaria. I protocolli italiani non lo giustificavano. Mi è stato detto che se lo ritenevo necessario e me ne assumevo la responsabilità, potevo farlo>>. Paradigma di quando la percezione/intuizione fa la differenza. Anche perché, come affermava il padre della relatività <<Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato>>, in una missiva al collega Max Born, e quindi il timore degli scienziati aumenta. Sui vaccini che, nonostante i negazionisti sul virus e i no vax , sembrano essere la soluzione migliore per poter convivere con il Coronavirus, la percezione sull’informazione di quale utilizzare è stata pessima, l’età per singolo farmaco, i rischi collaterali e le priorità dei singoli soggetti. Giova rammentare nuovamente che la medicina non è una scienza esatta e purtroppo non è una percezione.

Vittorio Alfieri

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