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sabato, Luglio 27, 2024

Processo Angioni, il legale: “Improcedibilità, il processo è nullo”

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Si è svolta oggi 10 gennaio, nell’aula Paolo Borsellino del Tribunale di Marsala, davanti alla giudice monocratica Giusi Montericcio, l’udienza del processo che vede imputata l’ex pm Maria Angioni per false attestazioni ai pm. Nel corso dell’udienza, la Procura di Marsala ha chiesto l’anticipazione dell’esame dell’imputata a cui la difesa si è riservata di darne il consenso. Si tratterebbe di un inversione dell’ordine di assunzione delle prove per consentire alla Angioni di rivedere le dichiarazioni che le hanno comportato l’accusa di false informazioni al pubblico ministero. Se l’ex pm ritrattasse, l’accusa potrebbe chiederne il proscioglimento. Sono stati ammessi dal tribunale i testi del pm,  mentre si è riservato di decidere sulla lista testi della difesa che vede personaggi di spicco tra i quali  l’attuale direttore dell’Aise Giovanni Caravelli, in quanto ci fu all’epoca dei fatti, secondo la Angioni, “la stranezza dell’intervento dei servizi segreti e io, come pubblico ministero -aveva dichiarato la Angioni- non riuscivo a controllare la situazione perché intorno c’erano elementi incontrollabili”; l’ex Procuratore capo di Marsala Antonino Silvio Sciuto; l’ex sostituto procuratore Luigi Boccia che, insieme a Sciuto e alla Angioni, furono i primi titolari dell’inchiesta del caso Denise Pipitone; Antonio Sfamemi, all’epoca dei fatti dirigente del commissariato di Mazara del Vallo, e Stefania Letterato, allora fidanzata e in seguito moglie di Sfamemi; Gioacchino Genchi, all’epoca dei fatti consulente informatico della Procura di Marsala; Luigi Simonetto, perito della Procura;  Angelo Maria Perrino, direttore di Affari Italiani che, nel corso della trasmissione televisiva Ore 14, dichiarò che secondo una fonte romana il giallo starebbe nelle intercettazioni che non si vogliono rendere pubbliche perchè vedrebbero il coinvolgimento di magistrati, politici e vip; alcuni periti tra cui Gioacchino Genchi, all’epoca dei fatti consulente informatico della Procura di Marsala; alcuni investigatori, membri della polizia giudiziaria, ed ex ufficiali dei carabinieri. Nel corso dell’udienza, la giudice ha respinto la richiesta di improcedibilità presentata dai legali dell’ex pm. Assente la Angioni, l’udienza si è conclusa con il rinvio al 28 gennaio: ne abbiamo parlato con  Stefano Pellegrino, legale dell’imputata.

L’accusa si è opposta a grandissima parte dei testimoni presenti nella lista testi della difesa, può dirci la motivazione? Perchè la Angioni era assente?

Riteniamo che questi testimoni possano contribuire a rappresentare qual era il contesto all’interno del quale operava la dott.ssa Angioni -afferma l’avvocato Pellegrino- e quindi spiegare perchè ricorda alcuni fatti in un modo piuttosto che in un altro. Il pm ha detto che a seguito del 415 bis, la dott.ssa Angioni non si è presentata. In realtà, avevamo fatto un’istanza, la richiesta di un rinvio dell’audizione dell’interrogatorio della dott.ssa Angioni perché ci fosse data la possibilità di consultare gli atti del vecchio processo relativo al rapimento di Denise, che consta di diverse decine e decine di fascicoli, per cercare di capire se ciò che era stato detto nel corso delle sommarie informazioni corrispondesse a verità o se fosse un falso ricordo dovuto al lungo tempo trascorso. Per dare fondatezza a quello che poteva essere una rivisitazione dei ricordi, avevamo richiesto un rinvio. Non ci è stato concesso: questo è il motivo per cui la dott.ssa Angioni non si è presentata.

Avete chiesto l’improcedibilità, secondo la difesa il processo alla Angioni sarebbe nullo
Il processo a carico di Anna Corona e altri, rappresenta il processo “madre”. Se la mia assistita non avesse testimoniato in quel processo, oggi non sarebbe imputata, ovvio che i due processi non possono essere separati. Rispettiamo la decisione del giudice nel momento in cui la nostra eccezione non sia fondata. Ovviamente le ordinanze di rigetto delle eccezioni si contestano nelle sedi opportune e quindi con i motivi di impugnazione, ma speriamo di non arrivare a tanto. Riteniamo che il processo avrebbe dovuto essere sospeso ai sensi del 371 bis, secondo comma, che prevede che nel caso in cui il processo madre è ancora in vita, non si può andare avanti nelle indagini nel processo che proviene e che è derivato da una ritenuta ‘falsità’ dell’informatore che sarebbe la dott.ssa Angioni.

In aula si è avvertita tensione, nervosismo. Il pm ha rifiutato di farsi riprendere dalle telecamere

La tensione dipende dal fatto che mediaticamente ci sono stati episodi gravi, si ritiene che il clamore mediatico possa nuocere anche all’esterno, che si possa suggestionare qualche persona come è avvenuto in passato e quindi, dare luogo a nuovi procedimenti onerosi sia sotto il profilo delle energie umane, fisiche, ed economiche.
Cosa ci si potrà aspettare alla prossima udienza?
Lo scioglimento della riserva del giudice in relazione ai testi.
Rosalba Pipitone

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