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mercoledì, Maggio 1, 2024

Max Weber e la politica come professione

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È un saggio, del sociologo, filosofo, economista e storico Max Weber, che raccolse in un testo la conferenza appunto dal tema “La politica come professione”, tenuta presso l’Università di Monaco l’anno dopo la fine della prima guerra mondiale. Richieste dagli studenti le idee del tedesco della Turingia destarono una sconvolgente impressione e insieme una profonda amarezza. Non erano un manifesto politico, un percorso da seguire, quanto piuttosto una riflessione illuminante da un lato sulla situazione della Germania da poco uscita, disastrosamente, dal conflitto mondiale e intrappolata nella fragilissima democrazia della Repubblica di Weimar; dall’altro sul ruolo del politico, sui limiti intrinseci della politologia e sull’inevitabile contraddizione interna a una politica che trova il suo pensiero esistenziale, uno nella scelta di valori morali da perseguire a prescindere dalle conseguenze, l’altro che tiene conto della realtà e adatta le proprie scelte, insomma la realpolitik, attività cara al connazionale Bismarck. Sintetizzato in due concetti “l’etica dei principi” e “l’etica della responsabilità”. I cittadini con il voto scelgono la classe, adesso purtroppo a livello nazionale solo i partiti, ma alle amministrative sì, con le preferenze. Quindi tocca a noi determinare chi siano i migliori, può aiutarci il pensiero di Weber anche se dicotomico all’apparenza, con una crasi della sua idea di politica cucita sulla nostra come metodo. I partiti, tutti, rinnovino il ceto e la politica come professione non avrà un’accezione negativa.

Vittorio Alfieri

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