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martedì, Novembre 12, 2024

L’ironia è una cosa seria

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“L’ironia è una dichiarazione di dignità. È l’affermazione della superiorità dell’essere umano su quello che gli capita”. È un aforisma dello scrittore francese d’origine lituane del secolo scorso Romain Gary. Deve averne molto d’umorismo la giornalista e conduttrice televisiva Bianca Berlinguer, già direttrice del TG3, quando si è paventata la chiusura del suo talk show su rai3, un tempo teleKabul. Nel mirino il format, ossia il programma televisivo, soprattutto per la dirigenza RAI in relazione alla politica è stato ritenuto bisognoso di nuove regole d’ingaggio polemico ma non rissoso, nonostante il successo della figlia del compianto Enrico che ha superato negli ascolti il concorrente Di martedì. Il casus belli, come lo fu il delitto dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, è stato avere come ospite fisso l’eretico dell’occidentre A.Orsini, al quale gli viene garantita la libertà d’opinione -menomale-, reo di fare da megafono alla propaganda russa. Le idee del docente sono decisamente discutibili, a conferma di ciò nel suo phanteon ci sono Conte – e lo voterebbe – Raggi, Meloni, Carfagna e Bersani, abbracciando il motto riportato, causticamente da fasciocomunista -A.Pennacchi docet-. Ma per favore, da non censurare. Bianca in chiave ironica ospita un maestro della pratica Mauro Corona, fantastici i loro duetti tra il serio e il faceto. A Marsala deve averne parecchia l’editore Fortuna che ha venduto all’ente comune ed altri istituti scolastici un libro satirico corredato da vignette con modi di dire dialettali e relativo significato. Nessuno ha costretto nessuno all’acquisto. La prossima volta si proporrà un testo che narra di un simposio immaginario tra Parmenide, Agostino da Ippona, Moro e Nietzsche che dissertono di metafisica, religione, politica e natura umana. Proprio quest’ultima si è manifestata con questo commento: “Il sindaco lo ha comprato per ricompensare chi l’ha sostenuto”. Si potrebbe chiedere al bravissimo grafico una vignetta con il detto “ave a pagare na cammiale”. Quando poi lo scrivente non è un fan -perifrasi- del primo cittadino, anzi! Eppure l’editore non lo ha mai censurato. Muniamoci d’ironia, è senz’altro dignitoso, anche se alcune fattispecie meriterebbero il sarcasmo.

Vittorio Alfieri

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