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venerdì, Aprile 19, 2024

Piera Maggio, presentazione al San Pietro di “Denise. Per te, con tutte le mie forze”

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Si è svolta a Marsala sabato 10 dicembre, presso il Complesso monumentale San Pietro, la presentazione di “Denise. Per te, con tutte le mie forze” (edizioni Piemme), libro scritto da Piera Maggio, madre di Denise, la bimba mazarese scomparsa il primo settembre 2004 mentre giocava nei pressi dell’abitazione della nonna materna.

Tante sono state le piste seguite e innumerevoli le segnalazioni di avvistamenti giunte sia ai familiari che alle forze dell’ordine concluse con un nulla di fatto, e purtroppo tuttora non si conosce quale sia stata la sua sorte.

Per Piera Maggio la speranza di poter riabbracciare la figlia ormai ventenne, non è mai svanita: una madre che ha lottato e continua a lottare giorno per giorno con tutte le sue forze (come si legge anche nel titolo del libro) non solo per la propria figlia, ma anche per tutti i minori scomparsi. Infatti, è sua la battaglia condotta con l’allora Ministro della Giustizia Angelino Alfano, che affronta la questione del reato di sequestro di minore non previsto dal codice penale. Il lungo ed estenuante iter iniziato nel 2006, che ha visto tra le tante altre cose, la Maggio incatenata davanti al Quirinale il 26/10/2007, giorno del settimo compleanno di Denise, con sciopero della fame in segno di protesta, il varo della Legge 94/2009 entrata in vigore il 14 agosto 2009 con cui sono state introdotte nel Codice Penale due nuove fattispecie di reato: sequestro di minore e sottrazione, e trattenimento all’estero del minore.

Il libro non è una ricostruzione del tragico fatto di cronaca che tutti conosciamo, o meglio, lo è nella misura in cui entra in gioco il carico emotivo per quello che significa vivere giorno per giorno senza una figlia che manca da quasi vent’anni, e quello che ha segnato la linea di demarcazione tra un “prima” e un “dopo”.

Piera Maggio è una madre che si mette a nudo sia nel libro che nella presentazione dello stesso, ammettendo i propri errori, tirando fuori ogni scheletro dall’armadio, spogliandosi di ogni segreto sin da subito come quello sulla paternità di Denise, con una sincerità nuda e cruda nel bene e nel male, ed è questo che la fa una persona vera ma che tuttavia l’ha esposta a critiche, maldicenze, a pregiudizi, a voci di paese e di cortile sui social media.
Pregiudizi che non sono mancati anche tra gli inquirenti come quando il dott. Alberto Di Pisa in un’intervista mandata in onda a Chi l’ha visto, parlò della Maggio del modo come si vestiva, si truccava e si abbigliava. “Siamo al delirio dei social, un fatto estremamente grave” spiega l’avvocato Giacomo Frazzitta che ha dialogato con l’autrice.

“Consentire tutto questo –continua Frazzitta- credo sia un illecito, si fa diventare carnefice una vittima di reato. Questo dolore di una madre e per cui almeno una volta nella vita ci siamo immedesimati, è stato stuprato non solo dai social ma anche da tanti altri aspetti. Certamente –afferma sarcasticamente Frazzitta- Piera sarebbe stata una donna più siciliana se fosse rimasta a casa a piangere in un ‘lutto bianco’”.

La Maggio parla del suo matrimonio quando ancora era giovanissima e di come per lei rappresentasse libertà anche il solo andare a prendere un gelato, un’uscita con gli amici; parla del suo desiderio di indipendenza, dello spirito ribelle nel voler andare contro alla mentalità di paese, delle ambizioni, della voglia di crescita.
Tuttavia non parla molto volentieri della propria vita ma spiega di averlo fatto, di aver messo tutto nero su bianco, nella speranza che il libro possa giungere tra le mani di Denise e riconoscersi in qualcosa descritto nel libro.

“In questi 17 anni non ho mai volutamente parlato della mia vita privata –dice la Maggio- perché volevo tutelare anche mio figlio Kevin essendoci una verità allora sconosciuta al pubblico. Nel momento in cui l’anno scorso qualcuno ne ha parlato in modo indegno, travisando la realtà dei fatti, ho ritenuto di chiarire bene le cose come stanno”.

La Maggio scrive anche dei momenti bui che pochi non sono, dell’angoscia dovuta all’assenza chiedendosi quale sia oggi il volto di sua figlia, delle battaglie fatte per far luce sulla vicenda, e di come le indagini si siano a un certo punto arenate, non trovando molto spesso il sostegno degli inquirenti.

Un libro che va sicuramente letto con la forza del cuore e dell’anima e che molto probabilmente susciterà anche rabbia per l’intensità con cui è stato scritto, con una fragilità velata ma che allo stesso è la forza del libro e di Piera Maggio, un libro che fa immedesimare ed entrare in empatia sin dalle prime pagine e che si legge tutto d’un fiato.
Il libro si conclude con la commovente postfazione di Kevin, fratello maggiore di Denise, con la promessa che mai smetterà di cercare Denise.

Rosalba Pipitone

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