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Coronavirus e decreti: scrive Elio Licari sulle critiche mosse al presidente Musumeci

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Coronavirus in SiciliaSfogliando il giornale La Repubblica di domenica 22 marzo 2020, mi sono soffermato su un articolo pubblicato sulla rubrica “La polemica”. Ho avuto l’impressione che l’autore dell’articolo fosse un giurista poiché titolava: “Tutte le follie giuridiche del diktat di Musumeci, che comprime senza ragione le libertà individuali”. Credo che questo signore confonda la figura del politico con quella del giurista. Il giudice è colui che è chiamato ad applicare sempre le leggi di uno Stato, il politico ha il compito di interpretarla la legge qualche volta, come diceva Calamandrei. In un clima come quello che stiamo vivendo, dove il nostro nemico è pericoloso ed invisibile, il governatore di una regione autonoma come la Sicilia ha il dovere di trovare il sistema migliore per raggiungere l’obiettivo: difendere la salute e l’incolumità dei suoi concittadini. A volte, proprio come ha fatto il presidente Musumeci, consiste nell’anticipare con un’ordinanza un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, vietare il rientro in Sicilia di tutte le persone provenienti da zone dove il virus imperversa. Ma torniamo all’articolo di domenica. L’autore si lamenta dell’ordinanza del presidente Musumeci per la chiusura dei supermercati la domenica, ma non pensa ai poveri commessi esposti continuamente al virus, per la presenza dei tanti clienti, che chiedono almeno la domenica per poter trascorrere del tempo con le proprie famiglie. Qual è, in questo periodo di grande pericolo per la nostra salute, la necessità di tenere aperti i supermercati anche la domenica? Forse quella di accontentare qualche cliente che, preso dalla confusione del momento, ha dimenticato di comprare il sale? Pazienza, vorrà dire che per un giorno mangerà “revio” (senza sale) , le sue arterie ringrazieranno. Altro problema sollevato è quello che vieta l’attività fisica all’aria aperta, anche da soli. L’autore dell’articolo, purtroppo, come molti altri cittadini, forse non si rende conto che se si dà alle persone la possibilità di uscire per fare jogging, ognuno penserà di essere solo e alla fine si ritroveranno a decine, con la concreta possibilità che la corsa diventi un veicolo ancora più veloce di contagio del Coronavirus. Vorrei dirgli di farsi coraggio, che di riposo non è mai morto nessuno, di coronavirus invece sì e a migliaia in tutto il mondo. La Sicilia da sempre ha avuto governi nemici: Fenici, Greci, Romani, fino ad arrivare al primo governo italiano, quello di Cavour e Bronte ne è l’esempio. Speriamo che qualcuno capisca che la violenza della calma avvolge il nostro sud e che non siamo più disposti ad essere relegati al ruolo di “superflui”. Elio Licari

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