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venerdì, Marzo 29, 2024

Buon anno, buon in-futuro

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Nel XVII canto del Paradiso della Divina Commedia, c’è un neologismo, infuturarsi, che ricorre nella profezia di Cacciaguida e che indica il prolungarsi nel futuro, il sapersi vedere e proiettare oltre tutto ciò che sembra essere predestinato. Questo augurio, con il 2021 alle spalle, va ai giovani, alle nuove generazioni che, con l’attuale aumento dei contagi e con la probabile prospettiva di nuove restrizioni, sono stati e saranno ostacolati, più delle altre fasce d’età, nella fase di progettualità, deprivati della socialità che ha il ruolo, tra i tanti, di formare l’identità personale, dei percorsi di studio scanditi dai ritmi della didattica a distanza che ha visto fenomeni di dispersione scolastica, con il conseguente peggioramento e aumento di diseguaglianze generazionali e sociali. L’invito è quello di cercare d’essere timonieri di se stessi cercando di superare ogni forma di disorientamento, ogni sentimento di insofferenza, di fragilità, di esclusione e a non farsi sconfortare dai dati statistici che hanno visto la cessazione di attività per 273.000 aziende (dato Unioncamere) nell’anno della pandemia. Lo sanno le neuroscienze che il cervello esprime la sua maggiore potenzialità prima dei 35 anni, e lo sanno le multinazionali del turbo capitalismo che investono sui giovani, ce lo dice la storia e la storia recente tecnologica dei computer: Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore di Facebook,  è diventato miliardario all’età di 23 anni; Steve Jobs creò Apple a 21 anni;  Isaac Newton pose le basi della fisica moderna in età adolescenziale. E se la qualità di vita del Paese dove vivete non incontra le vostre ambizioni e le vostre aspettative, avete l’elasticità mentale di poter pensare di effettuare la scelta di trasferirvi all’estero: il Canada vanta un sistema educativo sopra la media e un sistema sanitario tra i migliori al mondo; la Svizzera è uno dei migliori Paesi al mondo per benessere, guadagni e stato di salute; in Australia l’economia è in crescita per il venticinquesimo anno consecutivo e ha un tasso di disoccupazione del 5,7%. Per chi non volesse effettuare scelte drastiche per la distanza, non dimentichi la capitale britannica che ha attratto giovani con mezzo milione di nostri connazionali: Londra è la capitale del merito per la sua tradizione umanistico-democratica, con le sue scuole di lingua, istituti di formazione, università pubbliche e private. Due luoghi delimitano geograficamente e, allo stesso tempo, espandono l’anima della capitale britannica: il quartiere multiculturale e multietnico East End, in passato noto per essere uno del settore più malfamato della capitale ma che in seguito all’evoluzione urbana del XX secolo e alle Olimpiadi del 2012, è attualmente l’area fiorente di Londra; e il Museum of London, il Museo Didattico aperto nel 1976 sito nei pressi del Barbican Center e che ripercorre tutta la storia della capitale dalla preistoria ai giorni nostri, dalla Londinium romana alla Londra di Churchill passando per il Medioevo, Shakespeare, il periodo elisabettiano, l’incendio del 1966, l’età vittoriana, e per le ricostruzioni video, oggetti, fotografie che ricordano i Beatles e Carnaby Street. L’augurio sia non solo di buon anno ma anche, con un gioco di parole, dell’Anno Buono per scrollarsi via di dosso le incertezze, le paure, le difficoltà, l’ostruzionismo che questa pandemia ha tristemente regalato a tutti noi, per osare con il coraggio e l’intraprendenza che solo i giovani sanno.
Buon in-futuro.

Rosalba Pipitone

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