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venerdì, Aprile 19, 2024

L’importanza e il potere del pensiero

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“Chi conosce poche parole pensa male”, “Pensare il pensiero”. Il primo è un concetto espresso dal filosofo U.Galimberti, che al centro della sua di riflessione ha messo il ruolo della tecnica, l’uomo che in un mondo dominato dalla stessa si sente un “mezzo” nell'”universo dei mezzi”, senza poter trovare un senso al suo esistere, nell’accezione nietzschiana del nichilismo attivo. Il secondo è di Eugenio Scalfari, giornalista fondatore di La Repubblica, attento analista delle vicende politiche, per una legislatura ha fatto parte della classe politica come deputato del Partito Socialista Italiano, ed economiche. Da pensionato – ha 98 anni – si è dedicato molto alla filosofia, sostenitore della modernità che ha espresso valori laici come libertà, fraternità e uguaglianza, legati al momento in cui si affaccia        all’orizzonte culturale il libero arbitrio. E l’io diventa soggetto centrale, nella cultura laica uomo positivo, perché capace di autodeterminarsi. Diversa dalla contemporaneità che ha generato il declino dell’essere umano. Questo piccolo excursus per ricordare le due menti, insieme hanno 177 anni. Nelle idee a parti invertite, hanno ragionato su ciò che sono diventate la cifra della loro esistenza: il pensiero e le parole. L’insegnamento ricevuto nella fattispecie e contestualizzandolo nell’epoca del Covid-19, la guerra in Europa, la crisi energetica che rischia di realizzarsi in autunno, è arrivato il momento d’aumentare il nostro vocabolario che ci aiuti a meditare sugli errori commessi per non ripeterli, perché ci siamo riservati di “pensare il pensiero”.

Vittorio Alfieri

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