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martedì, Aprile 16, 2024

Petrosino, scintille tra maggioranza e opposizione

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Scintille tra maggioranza e opposizione in seno alla seduta del massimo consesso civico dello scorso 20 marzo nel corso del quale, con sei voti contrari e due astenuti, non veniva approvato il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2021, e veniva eletta a Presidente del Consiglio comunale Liliana Giordano, prima donna alla presidenza nella storia politica della cittadina petrosilena.
Il consigliere di opposizione Roberto Bonomo annunciava di lasciare Libertà per Petrosino per aderire a Fratelli d’Italia e poco prima dell’acceso dibattito sul rendiconto, la capogruppo Marcella Pellegrino abbandonava l’aula in segno di protesta e dissenso per una presunta illegittimità della seduta.
“A seguito delle sopravvenute criticità, si ritiene di non poter votare favorevolmente la proposta di deliberazione consiliare in assenza di certezza sulla veridicità dei fatti e correttezza dei conti”, aveva dichiarato la vice sindaco Concetta Vallone; il primo cittadino Giacomo Anastasi prendeva atto delle criticità della disastrosa situazione finanziaria dell’Ente e tutta la giunta rimetteva l’approvazione ai commissari ad acta sottolineando “il fatto che stiamo parlando di un rendiconto consuntivo al 31 dicembre 2021, di una fotografia delle spese del comune fatte dalla precedente amministrazione”, aveva affermato Anastasi.
Ne abbiamo parlato con Marcella Pellegrino, capogruppo  di Libertà per Petrosino.

Il consigliere del gruppo di opposizione da lei capitanato ha lasciato Libertà per Petrosino per aderire a Fratelli d’Italia. Come ha accolto la notizia, cosa cambierà negli equilibri?

La scelta del nome Libertà per Petrosino non è casuale dato che ci siamo prefissi uno scambio di vedute nel pieno rispetto di ognuno, civilmente,  democraticamente e senza nessuna imposizione. Ero già stata messa al corrente della scelta del consigliere Bonomo, non cambierà nulla perché eravamo e siamo un gruppo unito. Sottolineo che i consiglieri di opposizione erano liberi di votare o no il rendiconto, ho lasciato a loro la scelta e hanno deciso di astenersi dal voto in totale autonomia.

La seduta del massimo consesso civico si è aperta con un suo intervento nel corso del quale ha dichiarato illegittima la seduta con la successiva smentita del segretario comunale. Come stanno in realtà le cose?

La seduta è illegittima perché abbiamo appreso che il 9 marzo il consigliere Michele Buffa veniva sospeso dalla carica dal Prefetto di Trapani Filippina Cocuzza. La legge dell’articolo 45 secondo comma del decreto legislativo n. 267/2000 prevede che il consiglio comunale affidi la supplenza al consigliere primo dei non eletti e che la nomina avvenga nella prima seduta utile del consiglio comunale, cosa che non è avvenuta, e per tale ragione reputo illegittima la seduta.

Il dibattito sull’approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2021 è stato, oltre che drammatico, molto acceso e ha messo in evidenza un disavanzo di 19 mln di euro. Per questo motivo, la giunta rimetteva l’approvazione ai commissari ad acta e con sei voti contrari e due astenuti, il rendiconto veniva bocciato. Lei non ha preso parte al dibattito perché poco prima della votazione ha deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta e di dissenso. Vuole spiegare il senso della protesta e se ritiene, avendo amministrato fino al 2018, di avere delle responsabilità sull’attuale situazione finanziaria che di fatto sta portando l’Ente al dissesto finanziario?

Ho abbandonato l’aula per due motivi; come già detto, ritengo illegittima la seduta e mi chiedo come sia possibile sostenere un dibattito sul rendiconto dato che, vorrei ricordare, Buffa era Presidente della Commissione Finanze e che giorno 16 marzo era stata convocata la Commissione Programmazione finanziaria e Gestione delle risorse ma si attestava che mancava il numero legale senza che fosse stato nominato il successore, e quindi un dibattito falsato dalla mancata presenza di un componente importante per il ruolo che assumeva. La seconda motivazione è che sono distante dal pensiero politico adottato da questa amministrazione essendo venuta a mancare anche la collaborazione. Per fare un esempio, abbiamo mandato pec riguardo gli eventi delle bottiglie incendiarie a danno degli esercenti, sulla richiesta di una stanza per il gruppo di opposizione, sul guasto del semaforo che tuttora non è funzionante, sulla SS 115, sull’illuminazione pubblica, ma non abbiamo mai ricevuto risposte. E per finire, reputo poco responsabile la scelta di non approvare il rendiconto a maggior ragione del fatto che non si è nemmeno tentato di redigere un Piano di riequilibrio. Ritengo di aver amministrato nel giusto e di non avere alcuna responsabilità se consideriamo che alla data della mia rimozione delle cariche (2018 n.d.A) le entrate e le uscite erano pari a zero. Quindi, invito chi sostiene il contrario, a documentarsi.

A proposito della passata amministrazione, lei ha fatto parte del gruppo Cambia Petrosino condividendone in passato progetti, obiettivi e finalità.
Alla luce degli eventi che hanno visto due consiglieri comunali raggiunti da un avviso di garanzia, condivide l’affermazione di Cambia Petrosino “l’obiettivo della mafia locale era di eleggere e far vincere il sindaco Anastasi, prima ancora che i suoi consiglieri. Il sindaco Anastasi dovrebbe chiedersi perché la mafia ha avuto interesse a farlo vincere, così come oggi dovrebbe chiedersi perché gli suggeriscano di rimanere in carica arrivando perfino a fargli fare dichiarazioni contraddittorie, dichiarando prima di aver incontrato il mafioso Buffa e il giorno dopo negando tutto”?

Ognuno si assume la responsabilità di quello che dice e fa. La mia posizione è garantista, ho piena fiducia nelle istituzioni e nella magistratura, e spero che al più presto venga fatta luce su quanto accaduto.

Rosalba Pipitone

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