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venerdì, Aprile 26, 2024

Petrosino, è dissesto finanziario. Salmeri: cade la maschera.

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Con la seduta del massimo consesso civico dell’11 aprile 2023, è stato dichiarato il dissesto finanziario del Comune di Petrosino le cui criticità risalgono, come testimoniato dalle deliberazioni della Corte dei Conti, a partire dagli anni 2014, 2015, 2016, e riconducibili a una situazione strutturale e sistemica di squilibrio contabile e finanziario.

“Il fallimento finanziario di un Ente –dice il capogruppo Salmeri– è sicuramente il fallimento di tutta la comunità a prescindere delle responsabilità che hanno portato al dissesto”.

Salmeri fa riferimento alla mancata rendicontazione secondo la quale la precedente amministrazione non ha approvato entro i termini previsti dalla legge, i rendiconti della gestione degli esercizi finanziari 2020 e 2021:
“Non mi si venga a dire – continua Salmeri- che la responsabilità è da addebitare all’incapacità dell’attuale amministrazione perché questa è una favoletta a cui non credono più nemmeno i bambini. Oggi possiamo dire con assoluta tranquillità che cade la maschera di chi ci ha amministrato in precedenza. È finito il ciclo di amministrare con la logica e nella logica di mettere la polvere sotto il tappeto, perché questo è quello che ha fatto chi ci ha preceduti in dieci anni di amministrazione. Dai numeri che emergono è stata descritta una Petrosino che non esisteva, o perlomeno, che esisteva solo nella mente di chi la rappresentava e della sua fertile fantasia, perché i numeri di oggi non coincidono con una economia reale”.

Sulle accuse di Cambia Petrosino e della capogruppo di Libertà per Petrosino Marcella Pellegrino sul mancato piano di riequilibrio, Salmeri ancora una volta chiarisce:
“Un piano di riequilibrio è sostenibile solo quando rispetta il rapporto tra passività e impegni di spesa –dice Salmeri- e lo stesso non può essere descritto come la panacea di tutti i mali, come la soluzione di tutti i problemi economico-finanziari dell’Ente e se il piano di riequilibrio avesse potuto evitare il dissesto, qualcuno ci deve spiegare perché in occasione della seduta di approvazione del rendiconto 2020 che ha consegnato un disavanzo di 15 mln di euro, questa opposizione ha votato no al piano di riequilibrio, perché le cose sono due, o si vota no per partito preso a tutto ciò che propone l’amministrazione, o perché effettivamente non si credeva nella sua fattibilità, credibilità e sostenibilità”.

Per il primo cittadino petrosileno Giacomo Anastasi è arrivato il momento della verità e delle scelte responsabili cercando soluzioni e risposte: “Questo Consiglio comunale ha dimostrato maturità e serietà. Inizia per Petrosino una nuova fase oltre la propaganda – ha dichiarato Anastasi – Il ricorso all’art. 244 del TUEL e la deliberazione di dissesto non è stata una scelta discrezionale, ma la conseguenza di una condizione strutturale che ha messo il nostro comune nell’impossibilità di assolvere i suoi impegni e adempimenti indispensabili. Il dissesto è l’unica possibilità per far ripartire il comune liberandolo da un fardello insopportabile che ne impediva e sempre di più, ne avrebbe impedito il normale funzionamento”.

Nelle conclusioni della relazione del Collegio dei Revisori dei Conti, sono esplicitate le principali cause che hanno determinato il dissesto finanziario del Comune di Petrosino in disavanzo di amministrazione per quasi 19 mln di euro:
– Perdurante e crescente fenomeno del disallineamento entrate-uscite nella gestione dei rifiuti solidi urbani e del servizio idrico integrato.
– Notevole ritardo nella predisposizione e approvazione dei documenti contabili dell’ente relativi dall’anno 2019 e successivi.
– Perdurante insufficienza delle entrate correnti per coprire le spese obbligatorie.
– Notevolissime difficoltà nella riscossione ordinaria dei tributi ed imposte e nell’attuazione di misure di contrasto all’evasione fiscale.
– Incidenza delle spese per mutui ed anticipazioni di liquidità.
– Elevatissima difficoltà nel garantire la piena copertura della consistente massa passiva (in corso di quantificazione).
– Scarsa attendibilità dei residui (riaccertamento ordinario poco attendibile).
– Un rilevante contenzioso.
– Ricorso stabile all’anticipazione di tesoreria, di difficile restituzione.
– Disordine contabile e mancata azione di riordino.
– Scarsa organizzazione degli uffici e formazione del personale spesso addetto a profili diversi dall’iter scolastico e professionale.

Critica la posizione della capogruppo di Libertà per Petrosino Marcella Pellegrino che pone l’accento sulla, a suo dire, mancata lotta all’evasione fiscale e sul fatto che a pagare tasse e tributi siano in pochi e sempre i soliti noti, sulla mancata approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2021 e sul piano di riequilibrio.
Ne abbiamo parlato con la diretta interessata.

Marcella Pellegrino, lei più volte ha ribadito di non essere l’artefice e responsabile dell’attuale situazione economico-finanziaria dell’Ente avendo amministrato per sei anni. Tuttavia, le deliberazioni della Corte dei Conti ci dicono che le criticità risalgono agli anni 2014, 2015, 2016, anni in cui lei era in carica. Lei stessa ha definito la sua amministrazione “un’amministrazione festosa”.

Negli anni in cui ho amministrato, non mi risulta essere stata la ragioniera di questo Ente, l’Assessore alle Finanze e dei servizi finanziari. Sicuramente ognuno si assumerà la responsabilità non solo a livello amministrativo ma anche politico.

Nella quarantennale storia politica petrosilena, la dichiarazione di dissesto finanziario è un evento storico drammatico per tutta la comunità. Come pensa di uscire da queste “sabbie mobili”, come sono state definite dal sindaco Anastasi in campagna elettorale, quali potranno essere il contributo e le proposte del gruppo di opposizione? Cambia Petrosino ha chiesto di mettere in evidenza i debiti, come se il problema fossero solo i debiti e non la cifra disavanzo. Per il cittadino, che si chiami impropriamente debito, o disavanzo, cosa cambia?

Quando si parla di Cambia Petrosino, mi preme sottolineare di non sapere allo stato attuale chi sono i suoi componenti, e leggo pure comunicati non firmati con i nomi dei componenti. È vero che in passato ho fatto parte di Cambia Petrosino, ma è pur vero che io con il passato ho chiuso.

La situazione è drastica, è drammatica, e a farne le spese saranno i cittadini e i creditori che saranno chiamati a fare una transizione in nome di pochi soldi e subito.
La mia proposta è che siano invitati tutti i cittadini a pagare tasse e tributi dando forti segnali alla lotta all’evasione fiscale, per avere garantiti, attraverso il pagamento delle tasse, più servizi.

E su questo, il mio gruppo sarà vigile come è giusto che sia per il ruolo che ci è preposto. Per fare un esempio, abbiamo dato in dotazione ai cittadini i mastelli con il chip, cominciamo con la lettura del chip a vedere chi paga o no la TARI, e tanto altro ancora che mi riserverò di fare presente nei prossimi consigli comunali.

Rosalba Pipitone

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